Studio

Ideato da Ansel Adams e pubblicato per la prima volta nel 1940, il Sistema Zonale è un
metodo che nella fotografia in bianco e nero permette di tradurre ogni minimo particolare
della scena secondo una precisa densità di grigio, decisa arbitrariamente dalla creatività
del fotografo.
Questo sistema era suddiviso in 11 zone, dal nero profondo al bianco puro, senza texture.
Col tempo si sono andati a delineare alcuni canoni estetici e di bellezza, tra cui la volontà
di posizionare l’incarnato femminile in ZONA VII, bianco praticamente puro quasi senza
texture, a simboleggiare purezza e candore della donna.
Per questo motivo, il dedicare il nome del mio studio a questo dettaglio è un modo per
onorare classe, bellezza ed eleganza della donna, nell’arte e nella fotografia.
Ho potuto vedere tutto ciò nelle donne della mia vita: Giulia, qualche tempo fa, quando
siamo stati a vedere i campi di lavanda di Lu Monferrato, lei, un pò intimorita dalle tanti api
al lavoro, passeggiava tra i filari con attenzione e delicatezza, chiedendo loro perdono per
averle disturbate. In quel momento ho fotografato il garbo e la gentilezza.
O la mia mamma alla quale vedo luccicare gli occhi ogni volta che il suo “bambino” fa un
passo avanti nella vita.
Emozionarsi per le piccole cose, per gli attimi che la vita ci regala: credo fermamente che
sia bello proprio per questo, avere la capacità di vedere e sentire, non con occhi
e orecchie, bensì con cuore e anima.
Tutto questo secondo me è bellissimo, è delicatezza, è bianco quasi senza texture.
E quindi si, ho deciso di dedicare il nome del mio studio alla delicatezza che le donne
sanno portare nel mondo, un pò più indirettamente Zona VII